La normativa regionale laziale in materia di sanzioni per l'abbandono dei rifiuti ha subìto significative modifiche negli ultimi anni, introducendo un regime sanzionatorio più severo e procedure amministrative rafforzate. Il quadro giuridico attuale prevede sanzioni penali per tutti i soggetti che abbandonano rifiuti, trasformando quello che in precedenza costituiva un illecito amministrativo in una vera e propria contravvenzione. Questa evoluzione normativa si inquadra nel più ampio sistema di tutela ambientale che comprende anche la Raccolta differenziata a Roma, rappresentando un deterrente significativo per i comportamenti lesivi dell'ambiente.
Quadro normativo di riferimento nel territorio laziale

Il Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006) costituisce il pilastro fondamentale della disciplina sanzionatoria, recentemente modificato dalla Legge 137/2023 che ha introdotto rilevanti novità. L'articolo 255 del Codice dell'Ambiente prevede ora ammende penali da 1.000 a 10.000 euro per qualsiasi forma di abbandono di rifiuti, con pene raddoppiate per i materiali pericolosi.
Principali riferimenti normativi:
- Decreto Legislativo 152/2006 - Norme in materia ambientale
- Legge 137/2023 - Conversione del D.L. 105/2023 con modifiche sostanziali
- Regolamento Regionale del Lazio n. 4/2019 sui rifiuti speciali
- Ordinanze sindacali specifiche per ciascun comune
La Regione Lazio ha implementato disposizioni integrative attraverso propri regolamenti, stabilendo criteri specifici per l'applicazione delle sanzioni e definendo competenze degli organi di controllo territoriali. Le Province laziali mantengono competenza per l'irrogazione delle sanzioni amministrative, mentre i Comuni gestiscono specifiche violazioni di carattere locale.
Tipologie di sanzioni previste dalla normativa vigente
La classificazione delle sanzioni segue criteri precisi basati sulla natura del soggetto trasgressore e sulla tipologia dei rifiuti abbandonati. Il legislatore ha stabilito un sistema articolato che distingue tra sanzioni amministrative residuali e sanzioni penali ormai prevalenti.
Sanzioni per cittadini privati
L'abbandono di rifiuti da parte di cittadini privati comporta l'applicazione dell'articolo 255, comma 1, del D.Lgs. 152/2006 nella sua formulazione aggiornata:
- Rifiuti non pericolosi: ammenda penale da 1.000 a 10.000 euro
- Rifiuti pericolosi: ammenda aumentata fino al doppio (massimo 20.000 euro)
- Obbligo di ripristino: rimozione dei materiali e bonifica del sito a spese del trasgressore
Sanzioni per imprese ed enti
I titolari di imprese e i responsabili di enti pubblici o privati sono soggetti a sanzioni più severe previste dall'articolo 256, comma 2:
- Arresto: da 3 mesi a 1 anno (fino a 2 anni per rifiuti pericolosi)
- Ammenda: da 2.600 a 26.000 euro
- Sanzioni accessorie: sospensione dell'attività, confisca dei mezzi utilizzati
Il confronto tra regimi sanzionatori evidenzia come il legislatore abbia voluto graduare la risposta punitiva in base alla presunta maggiore consapevolezza e capacità economica dei soggetti professionali.
Procedure di accertamento e strumenti di controllo
Le autorità competenti all'accertamento delle violazioni nel territorio laziale comprendono diversi soggetti istituzionali, ciascuno con specifiche competenze territoriali e funzionali.
Organi di controllo autorizzati:
- Polizia locale e metropolitana
- Carabinieri forestali e Nucleo operativo ecologico
- Guardia di finanza per aspetti fiscali connessi
- Agenti della Regione Lazio per controlli specialistici
- Ispettori ambientali delle ASL territoriali
L'utilizzo della videosorveglianza per l'accertamento delle violazioni ha acquisito crescente importanza, con specifiche normative che ne regolamentano l'impiego nel rispetto della privacy. I sistemi di "fototrappole" devono essere installati secondo criteri di necessità e proporzionalità, previo accertamento dell'esistenza di un fenomeno conclamato di abbandono rifiuti.
Requisiti per la videosorveglianza legittima:
- Presenza documentata di abbandoni ricorrenti nell'area
- Impossibilità di utilizzare metodi alternativi meno invasivi
- Rispetto delle disposizioni del GDPR sul trattamento dati
- Posizionamento che limiti la ripresa di aree private
Procedimenti amministrativi e iter sanzionatorio
Il procedimento amministrativo per l'irrogazione delle sanzioni segue un iter codificato che garantisce il rispetto del contraddittorio e dei diritti di difesa del presunto trasgressore.
Fase dell'accertamento
L'accertamento dell'infrazione richiede la redazione di verbale circostanziato che deve contenere:
- Identificazione precisa del trasgressore e del veicolo utilizzato
- Descrizione dettagliata dei rifiuti abbandonati e loro classificazione
- Documentazione fotografica del sito e dei materiali
- Indicazione delle norme violate e delle sanzioni applicabili
Fase della notificazione
La notificazione dell'atto deve avvenire entro termini stabiliti, rispettando le modalità previste dal Codice di Procedura Civile. Per le violazioni accertate mediante videosorveglianza, la notifica può avvenire anche senza contestazione immediata.
Fase del contraddittorio
Il soggetto sanzionato ha facoltà di presentare scritti difensivi entro 30 giorni dalla notifica, potendo allegare:
- Documentazione comprovante il regolare smaltimento dei rifiuti
- Elementi probatori sull'estraneità al fatto contestato
- Istanze di riduzione della sanzione per condotte collaborative
Il confronto tra procedure evidenzia differenze significative tra sanzioni amministrative e penali: mentre le prime seguono l'iter del Codice della Strada con possibilità di pagamento in misura ridotta, le seconde richiedono l'intervento dell'Autorità Giudiziaria.
Destinazione dei proventi sanzionatori
La ripartizione dei proventi derivanti dalle sanzioni segue criteri stabiliti dalla normativa nazionale e regionale, finalizzati al finanziamento di attività di prevenzione e bonifica ambientale.
Destinazione delle somme per categoria di violazione:
Sanzioni per rifiuti di piccole dimensioni (mozziconi, carta, gomme da masticare):
- 50% versato al Fondo nazionale presso il Ministero dell'Ambiente
- 50% trattenuto dal Comune per installazione raccoglitori specifici
- Utilizzo prioritario per campagne informative locali
Sanzioni per abbandono rifiuti generici:
- Integrale destinazione agli enti accertatori
- Obbligo di utilizzo per attività di prevenzione ambientale
- Possibilità di finanziamento di sistemi di videosorveglianza
La gestione dei fondi prevede rendicontazione semestrale agli enti competenti e vincoli di destinazione che impediscono utilizzi diversi da quelli normativamente previsti.
Aggravanti e circostanze attenuanti
Il sistema sanzionatorio prevede aggravanti specifiche che comportano l'aumento delle pene base, nonché possibili attenuanti per condotte riparatorie spontanee.
Circostanze aggravanti principali:
- Abbandono in aree protette o di particolare pregio ambientale
- Utilizzo di veicoli per il trasporto dei rifiuti abbandonati
- Recidiva specifica nel biennio per analoghe violazioni
- Abbandono di quantitativi significativi o rifiuti classificati pericolosi
Circostanze attenuanti riconosciute:
- Rimozione spontanea dei rifiuti prima della contestazione
- Collaborazione attiva con gli organi di controllo
- Prima violazione per trasgressori incensurati
- Modesta entità del danno ambientale causato
L'applicazione delle circostanze richiede valutazione caso per caso da parte dell'autorità competente, con particolare attenzione all'effettivo ripristino delle condizioni ambientali compromesse.
Bibliografia
- Ficco, Paola - Gestire i rifiuti tra legge e tecnica (Edizioni Ambiente, 2024)
- Amendola, Gianfranco - Diritto penale dell'ambiente (Giuffrè Editore, 2022)
- Maglia, Stefano - Codice dell'ambiente commentato (Ipsoa, 2023)
FAQ
Quali sono i termini di prescrizione per le sanzioni amministrative da abbandono rifiuti?
Le sanzioni amministrative per abbandono di rifiuti di piccole dimensioni si prescrivono in cinque anni dalla data di commissione del fatto, secondo la disciplina generale della Legge 689/1981. Per le violazioni accertate ma non ancora sanzionate, il termine decorre dalla data dell'accertamento.
È possibile ottenere la riduzione della sanzione attraverso pagamento anticipato?
Per le sanzioni amministrative residuali è prevista la riduzione ad un terzo dell'importo se il pagamento avviene entro 60 giorni dalla notifica. Tuttavia, per le nuove sanzioni penali introdotte nel 2023 non è prevista tale possibilità, essendo necessario il ricorso alla procedura di estinzione del reato tramite oblazione.
Come si configura la responsabilità solidale per abbandoni effettuati da dipendenti di imprese?
La responsabilità dell'ente si configura automaticamente quando l'abbandono è posto in essere nell'interesse o a vantaggio dell'impresa, secondo il D.Lgs. 231/2001. Il titolare risponde in solido con il dipendente autore materiale del fatto, salvo dimostrazione di aver adottato efficaci sistemi di prevenzione e controllo.


